Nuova Zelanda, scoperto un vulcano “zombie”

Un vulcano finora invisibile si nasconde dell'Isola del Nord in Nuova Zelanda

I vulcani “zombie” sono così chiamati così perché mostrano segni di attività anche quando dovrebbero essere ormai estinti: uno di questi è stato scoperto in Nuova Zelanda.
I radar dei satelliti, che oggi hanno una visione sempre più nitida, hanno scovato una camera magmatica sotterranea che nasconde una riserva vulcanica dormiente in un luogo imprevisto. Si tratta di una regione a nord ovest della zona vulcanica attiva di Taupo,  nell’Isola del Nord della Nuova Zelanda, luogo caratterizzato da spettacolari panorami vulcanici e da 25 imponenti episodi eruttivi negli ultimi 1,6 milioni di anni.

Secondo uno studio del 2015, la vulcanica di Taupo starebbe sprofondando, come normalmente accade in regioni caratterizzate da frequenti eruzioni vulcaniche, che attingono a riserve di magma sotterraneo.
In un’area a nord ovest di Taupo invece, la crosta terrestre sembrerebbe invece “risalire”. Qui, nella Baia di Plenty, il livello del suolo è salito di 5 mm all’anno negli anni ’50, e di 12 mm all’anno a partire dalla metà del 2000. Sotto la crosta si sarebbero accumulati 9 milioni di metri cubi di magma all’anno, l’equivalente di 3.600 piscine olimpioniche.
Il sollevamento del suolo potrebbe anche dipendere da altre ragioni, per ora sconosciute.

A lungo questa riserva di roccia fusa è stata invisibile agli occhi dei geologi, ma non è sfuggita a quella dei satelliti radar, che oggi hanno una visione sempre più nitida grazie ai progressi della tecnologia.
Non ci sono previsioni di eruzioni imminenti, ma vulcani”zombie” come questi potrebbero essere più comuni di quanto non si creda.