Usa, parchi e non solo: viaggio nelle aree wilderness

Nelle terre selvagge degli Stati Uniti

Gli Stati Uniti sono una terra dai mille volti. Oltre a essere uno dei Paesi più estesi e con la maggior diversità etnica al mondo, vantano la maggior varietà di paesaggio: dalle barriere coralline ai ghiacciai, dalle foreste pluviali ai deserti, dalle praterie alle paludi, dalle dune di sabbia ai campi innevati. E proprio per questa loro caratteristica non c’è naturalista che non sogni le selvagge regioni americane.

Per chi ama la natura l’America rappresenta sicuramente il luogo migliore dove vivere a stretto contatto con l’ambiente e praticare qualsiasi genere di attività all’aria aperta. Non a caso le immagini delle meraviglie naturali a stelle e strisce sono reclamizzate fin dall’epoca dell’espansione verso Ovest, e Yellowstone, Yosemite e il Grand Canyon hanno costituito per lungo tempo la base dell’industria turistica statunitense, oltre che rappresentare uno dei migliori esempi di coscienza ecologica.

Da oltre 120 anni gli Usa sono impegnati a creare una vasta rete di riserve naturali. Tanto che alla prima inaugurazione (quella del parco di Yellowstone) ne sono seguite ben altre 334. Agli americani va anche il primato di aver aperto la strada alla cultura della wildlife protetta, che ha poi avuto successo in tutto il mondo. Fiore all’occhiello degli Stati Uniti non sono solo i suoi mutevoli e affascinanti paesaggi. Ma anche i milioni di ettari di aree incontaminate che, dal 1964, attraverso l’emanazione di una storica legge, The Wilderness Act, sono state designate ufficialmente wilderness, ovvero terre selvagge. Dal 1924, anno in cui vide la luce la prima area wilderness, istituita su proposta del noto ambientalista-cacciatore e forestale, Aldo Leopol, ad oggi negli States esistono quasi 700 zone protette.

Almeno 840mila gli ettari di terre demaniali tutelate sparse in 9 Stati: California, Oregon, Idaho, Colorado, New Mexico, Utah, Michigan, Virginia e West Virginia. Praticamente in ogni paese dell’Unione è possibile ammirare paesaggi inalterati e capolavori naturali come canyon, catene rocciose, mesas, laghi e foreste. Una varietà di luoghi e panorami tali da rendere le visite alle riserve naturali uno dei tour più interessanti e ricercati per i turisti provenienti da ogni parte del pianeta.

Tra queste Boundary Waters Canoe Area Wilderness, che si stende su un’area pressoché intatta di oltre 5000 chilometri quadrati, a cavallo tra Stati Uniti e Canada, è preso di mira da migliaia di canoisti che, appena il tempo lo permette, vengono qui a pagaiare. Lunga 160 chilometri invece la Wilderness Waterway, dove si possono affittare canoe per percorrere uno dei corsi d’acqua più spettacolari degli States. Viaggiare lungo l’Highway 89 nel cuore del Montana, può significare perdersi in panorami mozzafiato. Come quello che regala una delle foreste più belle dello stato, la Bob Marshall Wilderness, Bob per i locali.

Una zona tra le più aspre negli Usa ed uno degli ultimi luoghi dove si possono ancora trovare grizzly, che scorazzano in tutta libertà. Per gli amanti degli animali, impagabile una visita alla Wilderness Cranberry nel Monongahela National Forest nel west Virginia, che funge da rifugio per gli orsi neri.
Abbonda di fauna selvatica anche il Wilderness Pemigewasset. Si pratica la pesca alla trota, invece, nel Chattahoochie-Ocone National Forest, nel nord della Georgia (caccia e pesca sono in genere due attività consentite in tutte le aree wilderness degli Stati Uniti). Per chi non si sazia mai abbastanza di natura, l’ideale è la vasta riserva naturale di Frank Church River of No Return Wilderness nella Salmon River Valley.

In altre parole: niente catene di fast food, shopping mall, ma solo immensi spazi di natura pura per una vacanza salutare e d’avventura.