Siena e i suoi tesori rinascimentali

Un tour urbano all'insegna dei suoi tesori più amati: da Piazza del Campo al Panforte

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SiViaggia

Redazione

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Per chi soggiorna in centro città o sulle colline, vale la pena di ritagliarsi del tempo per scoprire i molti tesori della città. Come? A piedi, naturalmente, in un avventuroso trekking urbano che saprà emozionarvi. Una passeggiata che è resa tanto più interessante dalla speciale conformazione di Siena, un colle circondato da mura, con salite e discese ardite, strade e vicoli tortuosi, monumenti da scalare e piazze nelle quali improvvisare una piacevole sosta ristoratrice o contemplare un panorama di quelli che non si dimenticano.

Il tour urbano all’insegna dei luoghi simbolo della Siena Rinascimentale comincia da uno dei suoi monumenti più noti, il Palazzo Pubblico in Piazza del Campo, al cui interno la fastosa Sala del Concistoro fu decorata da Domenico Beccafumi con Episodi delle Virtù civiche (1529-1535). Il Palazzo Pubblico venne costruito alla fine del Duecento per ospitare i Nove Signori che governavano la Repubblica di Siena. Ci troviamo nel cuore della città. Piazza del Campo ha la forma di una grande conchiglia di mattoni rossi divisa in 9 spicchi. Si chiama così, appunto“Il Campo”, perché tanto tempo fa era un grande prato che ospitava mercati, fiere, assemblee e feste.

Non si può lasciare Siena senza aver visitato il Duomo. Tutta ricoperta di marmo e decorata con statue di re, profeti, sibille e qualche mostro, la Cattedrale è stata costruita a partire dal XII secolo. Al suo interno perfino il pavimento è un capolavoro: sembra un grande puzzle di marmi colorati. Qui gli artisti più innovativi del Quattrocento concepirono i loro principali cicli pittorici e scultorei: Bernardino di Betto, detto il Pinturicchio, fu chiamato ad affrescare la Libreria Piccolomini, all’interno della stessa Cattedrale, creata per conservare la biblioteca di Papa Pio II.

Davanti alla Cattedrale c’è l’Ospedale di Santa Maria della Scala, un tempo potentissima istituzione economica, oggi è stato trasformato in un grande museo, dove in questi giorni si apre appunto la grande mostra sul Rinascimento.

Usciti da qui, ci si può incamminare verso la vicina Pinacoteca Nazionale, sostando nei caffè o nei forni che si incontrano e chiedendo di assaggiare i Ricciarelli, biscotti dalla forma di grandi chicchi di riso, così chiamati in onore del loro “padre putativo” – Riacciardetto della Gherardesca, reduce dalle Crociate in Terra Santa e chiaramente ispirato dai sapori mediorientali – e prodotti con mandorle, uova e zucchero. Una delizia tutta senese. Come del resto il più noto dolce senese: il Panforte. Prodotto con frutta candita, miele, spezie, frutta secca e zucchero, è una celebrazione dei profumi caldi dell’oriente. Meglio assaporarlo sorseggiando assieme anche un bicchiere di Vin Santo, il tipico vino dell’ospitalità in Toscana. E se si è fatta l’ora del tramonto, caldo come i colori delle facciate della città, meglio ancora: il fascino di Siena è anche e soprattutto questo.