I Caraibi in Sicilia: San Vito Lo Capo

Un vero e proprio angolo caraibico nel cuore del Mediterraneo

Acqua cristallina con striature turchesi e verde smeraldo, palme che punteggiano la sabbia bianca e finissima, una leggera brezza anti-afa anche nei mesi più torridi: San Vito Lo Capo è un vero e proprio angolo caraibico, raggiungibile al massimo in meno di due ore di volo anche dai capoluoghi del nord Italia. A ridosso della riserva naturale dello Zingaro, con le sue calette da cartolina, San Vito è il paradiso di chi ama, oltre al mare trasparente, la buona tavola e quel certo non so che della Sicilia arabo-normanna, le sue tradizioni e il folklore cittadino.

Tutte ricchezze che San Vito offre a piene mani soprattutto nella metà di giugno, fra il 13 e il 15, quando chi ha voglia di un assaggio anticipato d’estate può raggiungere la nota località di vacanze nel trapanese per non perdersi la spettacolare festa patronale, nel corso della quale la statua di San Vito viene portata in processione in un tripudio finale di fuochi d’artificio. Preparato con cura tutto l’anno, come accade in quasi tutte le cirrà siciliane, è questo il momento dell’anno in cui la città rievoca, in una tre giorni di manifestazioni, lo sbarco del santo patrono, accompagnato dai precettori Modesto e Crescenzia, nella cornice suggestiva dei pescherecci che al tramonto si radunano davanti alla spiaggia illuminandola con razzi e torce.

Oltre alla processione e alle mostre di prodotti tipici, fanno da contorno alla festa patronale il Gioco dell’antenna a mare (un lungo palo insaponato e sospeso in acqua, simbolo fallico e rigeneratore, alla cui estremità è issata una bandiera che i concorrenti tentano di conquistare), la sfilata dei nobili (corteo in costume tradizionale), il gioco delle pignateddi (protagonisti i bambini che, bendati, fanno a gara per rompere pentole di terracotta contenenti preziosi doni o sgradite sorprese) e la corsa dei sacchi.

Passaggi obbligati di un weekend a San Vito, l’assaggio del gelato al gelsomino e del “piatto della pace” –  l’imperdibile cous-cous celebrato ogni anno nel festival dedicato, a settembre, e proposto nelle varianti di pesce, carne e verdure – e un’escursione nella riserva dello Zingaro, lungo la costa che, tra strapiombi mozzafiato e calette edeniche, arriva fino a Scopello. Chi non vuole rinunciare nemmeno in vacanza alle due ruote, amerà passeggiare in bicicletta dopo il tramonto fino al faro o raggiungere la vicina tonnara, meta prediletta dei tanti sub che apprezzanno i fondali intatti e ricchi di fauna di quest’angolo della Sicilia occidentale.