Nuove tendenze: andar per monasteri

In convento per un ritiro spirituale o anche solo per rilassarsi e fuggire dal caos. Sempre più persone scelgono un eremo solitario per una vacanza alternativa. Ecco dove andare

Offrono ampio spazio (e tempo) per la contemplazione. Sono i conventi e i monasteri, luoghi di vacanza rilassanti, economici ed estremamente caratteristici. Spesso posizionati in luoghi solitari, in cima a un monte (più in alto sono più si è vicini a Dio), in mezzo alla natura rigogliosa, raggiungibili attraverso sentieri appartati e del tutto sprovvisti di apparecchiature elettroniche.

Praticamente irraggiungibili nei mesi invernali, con l’arrivo della bella stagione iniziano a diventare una delle mete alternative. Perché il bisogno di una vacanza, a volte, può coincidere con la necessità di prendersi una pausa dai ritmi frenetici o dai momenti di stress della vita quotidiana.

Sono molti oggi in Italia e all’estero i luoghi religiosi aperti ai (pochi) turisti. Ciascun ospite ha una propria stanza ricavata in una ex celletta, talvolta ha il bagno in camera (ma il più delle volte è in comune), così come in condivisione è la sala mensa, il giardino e gli altri locali che fanno parte dell’edificio.

I più pittoreschi nel nostro Paese sono concentrati sull’arco appennino, tra Emilia RomagnaToscana, Marche e Umbria, ma se ne trovano parecchi anche a Roma e a Venezia. All’estero, si va dal mitico Monte Athos, in Grecia, fino alle isole sperdute dell’Inghilterra.

Capita, però, che l’ospitalità offerta da alcuni conventi preveda che il visitatore prenda parte alla vita monastica, nel rispetto degli orari di preghiera, di meditazione e di riposo. Del resto, chi sceglie questo tipo di vacanza è perché desidera pace e tranquillità.

I soggiorni solitamente durano da un giorno a una settimana (periodo raccomandato per trarre giovamento da questo genere di esperienza) e, nella maggior parte dei casi, l’ospitalità viene offerta anche alle donne. Ma non è detto.

Il ritiro spirituale può giovare a chiunque e non è necessario seguire un percorso liturgico. Si possono sfruttare il silenzio e la tranquillità per riflettere, per acquisire un ritmo più lento e per ritemprarsi, frequentando gli spazi delle chiese, dei chiostri e delle biblioteche dei conventi, sempre molto ben fornite. Non c’è da stupirsi se, tra i chiostri, capita di incrociare un attore o un cantante famoso in fuga da fan e dalla pazza folla.